ANNI ’40
Il Principe Umberto di Savoia trovandosi di passaggio, dalla piccola Sila per raggiungere la città di Catanzaro, si ferma in forma privata a Pentone, si inchinò a baciare il nostro monumento dei Caduti (guerra 1915/1918), alla presenza di pochi cittadini pentonesi sbalorditi per l’improvvisa presenza del futuro Re d’Italia.
Il 30 marzo 1944 l’arciprete don Salvatore Mazzuca fu colpito da emorragia cerebrale mentre celebrava la S. Messa; si spense il 2 aprile successivo giorno delle Palme. Monsignore Tallerico facendosi interprete del dolore di Pentone, pronunciò sulla sua bara uno splendido elogio funebre nel quale la figura e l’opera dell’arciprete Mazzuca trovarono degno e commosso risalto. Nel ricordo che lo precede è ben sintetizzato un quarantennio di fatiche pastorali e di ardore apostolico. Don Virgilio Tarantino nell’aprile del 1944, alla morte dell’arciprete, viene chiamato come economo alla parrocchia di Pentone e, successivamente, il 26 agosto dello stesso anno viene nominato arciprete di Pentone. La funzione solenne per la presa di possesso della parrocchia avviene il 23 ottobre alla presenza di numerosi fedeli nonché dell’arcivescovo mons. Giovanni Fiorentino e del clero tutto.
SECONDA GUERRA MONDIALE (‘40-’45)
Pentone, durante la seconda guerra mondiale (‘40-’45), è stato coinvolto, anche se in minima parte, in questi conflitti bellici. Infatti, oltre ad offrire il sangue dei suoi figli alla Patria, sia durante che dopo il periodo bellico, subì una crisi di viveri di prima necessità. Si ebbe grande panico a causa dei continui bombardamenti nella vicina città di Catanzaro da parte degli americani. Infatti caddero vittime civili due paesani che si trovavano in città per lavoro: Lobello Rosa e Pullano Mario. Inoltre, nella vicina località di Pentone: a "Crucia e Patruna" tramite gli aerei fu gettato materiale di varia natura, terrorizzando gli abitanti. Durante tale guerra a Pentone furono ospitate diverse famiglie catanzeresi con le quali si divideva tutto ciò che era in comune. Gli americani trovandosi in Sila dopo averla occupata, alla fine della guerra, obbligatoriamente dovettero passare dalla nostra Pentone, con i loro carri armati, camion, camionette e motociclette (uno dei loro carri armati non riuscì più a partire e fu gettato nel burrone della "Cona da Serra"). Durante il tragitto dai loro finestrini buttavano a noi bambini cioccolata, caramelle e sigarette per gli adulti, lasciando un buon ricordo.
4-9-44 Catanzaro
R.Prefettura di Catanzaro
Divisione
Gab. N.di prot 1632Ill.mo sig.ing. Capicotto Vincenzo di Nicola
PENTONE
Oggetto amministrazione comunale
A seguito del telegramma odierno, stesso numero col quale le ho partecipato la Sua nomina a sindaco di codesto comune, La prego, dopo aver prestato il precritto giuramento e preso possesso dell’ufficio dal sindaco uscente, gia informato in proposito, d’insediare la giunta comunale, nominata con mio provvedimento pure odierno, nonché di nominare con delibera, da sottoporre alla
Amministrazione del Comune di Pentone dal 1920 al 2000. Ogni uno di loro ha cercato di far rifiorire il nostro piccolo paese di panorami pittoreschi. Essi sono: da sinistra Commendatore, Cavaliere Francesco Paolo Capilupi, Avv. Antonio Talarico, Prof. Antonio Capilupi, Rag. Antonio Merante, Dott. Luigi Bruno, Sig. Vincenzo Perricelli, Prof. Vincenzo Marino, Prof. Aldo Pullano, Sig. Alfio Riccelli. N.B. nella foto ricordo non sono presenti gli amministratori dal 1944 al 1949. Essi sono: Ing. Vincenzo Capicotto, Sig. Ettore Pullano, Ins. Pietro Talarico, Sig. Vincenzo Capilupi.
mia approvazione, l’assessore delegato per sostituirla in caso di assenza o impedimento.
Con l’occasione le formulo i migliori auguri per l’attività che la S.V. svolgerà nell’interesse di codesta popolazione e la prego
inviare il verbale di passaggio di amministrazione e quello di verifica straordinario di cassa.
Con distinti saluti
IL PREFETTO
PARTITO DEMOCRATICO CRISTIANO
COMITATO PROVINCIALE DI CATANZARO
CORSO VITTORIO EMANUELE,159
CATANZARO Li 7-9-1944
In occasione della vostra nomina a sindaco di codesto comune, il comitato provinciale del Partito Democratico Cristiano di Catanzaro, formula gli auguri di profique attività.
Con ossequio
Il segretario provinciale
Avv. Vincenzo Turco
Prime elezioni comunali dopo l’avvento del fascismo.
Vittoriosa fu la lista come simbolo il Sole, capeggiata dall’esterno dall’ex Podestà Francesco Paolo Capilupi.
In seguito viene diffuso da ignoti l’INNO al SOLE:
INNO AL SOLE
(Febo: prof. cav. Francesco Capilupi)
Febo per primo avanza
dalle celesti sedi
ha in fronte la speranza
di restare sempre in piedi
subito dopo di lui
s’appresta il fulvo Ettore
che agogna del comune
primo scalare la torre
Li frema gira scruta
in questa parte ed in quella
pensa comprarsi i voti
con qualche domandella
E all’incauto Quintino
vuole anche anticipare
un saggio ineccepibile
di quel che saprà fare
Il conte di Culagna (don Vittorio Pullano)
le contessine accanto
dietro i velati vetri
si godono l’incanto
Ecco Vincenzino il dolce (Capilupi Vincenzo)
segue con viso in atto
di chi bonario esclama:
ma io non c’entro affatto!
E intanto informa i lucidi
presbiteriani occhiali
dà saggi anch’egli in piazza
ai miseri mortali
Taciturno sull’uscio
il pienotto Pullano (Ernesto)
rimugina la trama
d’un grandioso piano
Quando caduto il sindaco
ostile ai bottegai
di chiusure e di multe
non temerà più mai
Dante (Tarantino) che all’insaputa
del suo maestro bello
scese all’inferno a stringere
la mano a Lucibello
Or si rallegra e pensa
che in caso di vittoria
si porte alle nozze
di consultar la gloria
Vincenzino Merante
superbo per la lega
che gli dié l’onore
di Priore in Congrega
Or si sgomenta un poco
e con altera voce
va gridando alla gente:
"Ma che c’entra la Croce?"
E protestando stronca
del prete la sentenza
dicendo: Siam cattolici
ringrazio l’Eccellenza
Segue Pierin (prof. Talarico) nel mezzo
biondo ardente adone
che per amor dovette
accettar la tenzone
Beniamin (Marino) vien dopo
scelto fra mille in gara
diplomatico e scaltro
grande mente aperta e chiara
Egli ricorda agli amici
e ricorda a Pentone
d’aver prestato a tutti
le casse del sapone
Gioacchin (Capicotto) capo partito
presenta ai comunisti
e per amor del seggio
sta con i capitalisti
Cicciuzzo Calabrese
è democristiano
ma non sa contrastare
con quell’uomo si strano
Nicola Capicotto
pulito e abbigliato
si chiede: "E che ci vuol
per essere deputato?"
Segretario lo sono
capo bando lo stesso
or mi manca d’ascendere
al supremo consesso
Guerrin Merante c’è capitato
in qual modo non vedo
forse, così per caso
come Ponzio nel Credto
Artù (Ninni coco) il cavalier
della tavola rotonda
sogna allori e corone
per la sua bella bionda
E poi gli fa sollecito
poter a suo capriccio
riptere con la moglie
"Zio Ciccio, Zio Ciccio
Il gran gerarca intanto
il cui merito è stato
d’aver connesso insieme
un coro sì scordato
prepara già la corda
e veglia dai balconi
per stringere in un cappio
i dodici piccioni.
(Giuseppe Giusto)
CONCISTORIO
(Riunione degli eletti della Lista "Sole" – Pentone 22 marzo 1946
Il piccolo Filippo
celeste messaggero
girando sopra a sotto
a passo di levriero
annunzia ai consiglieri
quel che per tutti è certo:
"Signori mie signori
stasera c’è concerto."
Sbucano a quell’avviso
i numi fortunati
dicendo a tutti "allegri
siamo concocati".
E per supremo editto
il si lodato coro
riuniscesi stasera
al grande concistoro.
Ettor, Vincenzo, Ernesto,
Dante, Petrini chi più?
Giacchin, Guerrin, Nicola
Ciccio, Beniù e Artù.
O candido priore
la musa di Pentone
per te pensa di pare
particolar mensione.
A tutti il cuore palpita
misterioso un pò
ognun tremante chiedesi:
"Il Sindaco sarò?"
Entriamo nella sala
illuminata a festa
Don Ciccio la rischiara
con la pelata testa.
A tutti quei pianeti
opachi di natura
annunzia la sorte
della cosa futura.
Dei bottegai la cricca
che volle la vittoria
allibisce e barcolla
nell’apprendere la storia
Dopo tutto quel chiasso
e quel girar di spola
il sindaco poposto
è proprio Don Nicola.
All’annunzio fatale
vorreber protestare
ma Ciccio ha ormai deciso
e non ci si può fiatare.
Nell’uscire all’aperto
quei merlotti sdegnati
si dicon all’orecchio
siamo stati fregati.
(Giuseppe Giusto)
1946
Il Santuario di Termine ottiene, grazie all’interessamento dell’arciprete Tarantino, una presa d’acqua dalla vicina città di Catanzaro per dissetare il passante stanco del suo pesante lavoro. Il lavoro manuale venne effettuato gratuitamente da tutti i pentonesi.
1949
Il Presidente della repubblica Luigi Enaudi, trovandosi di passaggio per visitare la piccola Sila, rese omaggio al monumento dei caduti nella presenza di numerosi cittadini, nonché di autorità civili, militari e religiosi.
Grazie all’arciprete Don Virgilio Tarantino viene diffuso il bollettino della Madonna di Termine, che raggiunse quasi tutti i continenti.
29 MAGGIO GRAVE INCIDENTE DELLA BANDA MUSICALE DI PENTONE
La banda musicale di Pentone, trovandosi a Ubriatico per festeggiare la festa del Santo Patrono nel vicino santuario, ritornava in paese con un camion americano, che per cause imprecise precipito’ in un burrone. Ci furono due morti, vari feriti e quando giunse la notizia a Pentone ci fu grande panico. Nell’incidente persero la vita un musicante di Taverna " Machinetta " che prestava servizio nella banda e un signore di Ubriatico.