Il Clero

IL CLERO

Il titolare della Parrocchia nel 500 si qualificava “Cappellanus” o “Curatus”, nel 600 e nel 700 aveva il titolo di Parroco, dall’800 si chiamava Arciprete, ma sembra che Pentone fosse sede di vicario foraneo anche in passato, se il Parroco Don Domenico Lo prete, 1734, si firmava: Vicario foraneo nel casale di Pentone e di Fossato.

Tennero la Parrocchia nel 500: Germanico Cicero (1582 – 1617), nel 600: Tommaso Trapasso (1617 – 1642), Francesco Madia (1643 – 1673), Bartolomeo Garcea (1673 – 1693) e Luca Deodato (1693 – 1701); nel 700: Domenico Grandi (1701 – 1726), Domenico Lo prete (1726 – 1753) e Francescantonio Capilupi (1753 – 1796); nell’800: Raffaele Capilupi (1796 – 1828), Antonio De Laurenzi (1829 – 1851), Vincenzo De Laurenzi (1851 – 1891), Gaetano De Laurenzi (1891 – 1908); nel 900: Don Salvatore Mazzuca (1909 – 1944). Dal 1944 è Arciprete Don Virgilio Tarantino già canonico della Cattedrale di Catanzaro.

Con decreto arcivescovile del 1° ottobre 1951 S. Ecc. mons. Giovanni Fiorentini istituì nella nostra Arcipretura il Vicariato Foraneo, nominando Vicario lo stesso Arciprete Tarantino.

Dei Sacerdoti del 700 è degno di essere ricordato Don Giovanni Tarantino, che esercitò il suo ministero quasi sempre a Roma e fu molto stimato negli ambienti vaticani.

Nell’800 fecero onore a Pentone il padre gesuita Don Camillo Capilupi e il canonico Don Giuseppe Lice. Il Padre Capilupi lasciò la famiglia e la patria per andare a combattere le battaglie del Vangelo nel Messico dove gli furono affidate mansioni direttive di molta responsabilità: superiore delle Case di Albuquerque, e per 10 anni dal 1892 al 1902, direttore della Residenza di Las Vegas. Il Canonico Lice, illustre filosofo e patriota, seppe educare i giovani ai più nobili sentimenti di libertà e di amor di patria.

Degni discepoli del Lice furono Don Vincenzo De Laurenzi, Don Giuseppe Marino e Don Vitaliano Capilupi

Il De Laurenzi, che aveva istituito il popolo nella verità della religione liberale, durante i moti del 48 formo a Pentone il Comitato e mandò uomini all’Angitola. Per queste sue malefatte fu processato insieme ai suoi sei fratelli, e i reazionari tentarono anche di incendiarli la casa.

Il 21.09.1860, mentre ancora si combatteva al Volturno, ed il 14.07.18661, quando aveva già preso piede il brigantaggio reazionario, i legittimisti anche a Pentone cercarono con inconsulti disordini di appoggiare il movimento di restaurazione. L’ordine fu ristabilito dall’Arciprete De Laurenzi che, a capo dei patrioti, affrontò gli scalmanati e li ridusse alla ragione. Per il suo coraggioso comportamento ebbe gli elogi del Governo Italiano per mezzo del Prefetto Malusardo e del Generale La Chiesa ed un volto di plauso dal Consiglio Comunale (Sindaco: Vincenzo De Laurenzis, Nicola Colao, Giuseppe Pullano, Giuseppe Marini, Bernando Tarantino, Arcangelo Marino, Domenico Capicotto, Sebastiano Pullano, Costantino Capicotto).

Don Giuseppe Marino, altro sacerdote di sentimenti liberali e italianissimi, per la sua attività antiborbonica venne allontanato relegato a Zagarise.

Non di minore amore per l’Italia dimostro Don Vincenzo Capilupi. Nel 1860, quando a Catanzaro si diffuse la notizia che Garibaldi era giunto in Calabria, dieci seminaristi lasciarono il seminario per unirsi alle schiere liberatrici: appartenevano tutti alla camerata sorvegliata… dal giovane prefetto Don Vitaliano Capilupi, che nel 1862 non esiterà, sempre con le più pure intenzioni, a sottoscrivere l’indirizzo Passaglia.

Per ora, solo questi accenni ai meriti patriottici del Clero di Pentone.

Molti paesi della Diocesi, quali Fossato, Vincolise, Magisano, Sellia, Crichi, S. Maria, Pontegrande, Gagliano, Settigiano, Gimigliano, e, a Catanzaro, le parrocchie di S. Giovanni, di S. Nicola, della Maddalena, di S. Anna, hanno avuto come parroci Sacerdoti Pentonesi. Nella sola parrocchia di S. Anna tre Pentonesi: Don Francesco Marino, Don Damiano e Don Carlo Marini.

Diversi nostri compaesani sono stati elevati alla dignità di canonico ed alcuni hanno occupato nel Capitolo uffici importanti. Don Vincenzo Capilupi coprì la Carica di cantore, Don Vincenzo Rubino quello di Penitenziere e, attualmente, è Teologo il colto e brillante oratore Don Mario Talarico.

Recentemente Pentone ha avuto la fortuna di vedere consacrato Vescovo uno dei suoi figli migliori: Mons. Giuseppe Pullano, la cui distinta famiglia ha dato anche in passato sacerdoti degnissimi.

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Settembrini diceva che i nostri padri, vivendo muti e disgregati, senza libertà politica, non avevano altro legame comune che la religione. Oggi noi, a Pentone, liberi, uniti o divisi da opposte ideologie politiche, siamo rimasti tutti affratellati dalla fede dei nostri padri e dalla particolare devozione alla Madonna di Termine. Ci auguriamo che questo vincolo si mantenga sempre saldo fra i nostri figli.

Vergine delle Grazie, proteggi i nostri figli. Fa che nelle avversità della vita possano sempre trovare sicuro rifugio nel Tuo Cuore di Madre. Indirizza le loro menti verso le sorgenti inesauribili della nostra religione dove l’umano si ricongiunge al divino, dove soltanto potrà dissetarsi la nostra società oggi più che mai, scontenta ed irrequieta.

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