L’amore

QUANDO T’INCONTRAI

Quando t’incontrai

eri una ragazzina

bionda e ricciolina

                        Con i libri sottobraccio

                        ad aspettare la

                        corriera

Una madonnina mi sembravi

m’inginocchiai

e Ti pregai

                        Ti rincontrai nel mio cammino

                        e una parte del mio cuore

                        mi strappasti

Arrivederci a forse mai

mi dicesti, ma mi battei

a tutti i costi

                        Presi il Tuo cuore

                        e Ti sposai.

Pentone, 9 marzo 1987 – h.9.00

ANGELO BIANCO

Angelo bianco,

che dal cielo scendesti

e mi apparisti

come un sogno.

                        Mi venisti incontro

                        e accarezzasti

                        le mie mani

                        e le mie guance;

e con le tue morbide labbra

sfiorasti le mie!

Rivolasti nel cielo

con le tue ali di piuma…

                        Rimasi come nel sogno,

                        incantato per non poter volare

                        nel gran cielo azzurro,

                        insieme a Te!

Pentone, 10 gennaio 1985 – h. 9.00

RESTA CON NOI

Te ne andrai

e non tornerai

                        Lascerai un gran

                        vuoto nei cuori

                        di chi resta.

In ogni angolo

rimarrà il

tuo profumo.

                        Profumo che

                        pian pian andrà

                        perdendosi nell’aria.

Resta con noi

non ci lasciare

ridacci

il tuo profumo

                        E facci inalare.

Catanzaro, 8 febbraio 1987 -h. 9.00

QUEL RAGGIO DI SOLE

Quel raggio di sole

era scomparso

                        nascondendosi dietro

                        le nubi.

Riappare illuminando

quel cuore

                        rimasto nel buio.

Pentone, 15 agosto 1986

AL CAFFE’

Sotto la pioggia

andando al caffè

un raggio di sole

mi appariva,

                        e una grande

                        nube lo inghiottiva.

Quel raggio di sole

che il cuor mio

illuminava

nelle tenebre rimaneva…

Catanzaro, 12 febbraio 1984

PAURA D’AMARMI

Dentro il cuor tuo

mi hai sempre amato

                        Sei stata timida

                        come quel fiore

                        appena nato.

Più volte il cuor mio

ha bussato nel cuor tuo.

                        Ma questo amor

                        mi è stato

                        sempre negato.

Pentone, 13 giugno 1987 – h. 16.00

UNA FIAMMA CHE SI SPEGNE

Il nostro fuoco

si sta spegnendo:

                        Ci ritroveremo

                        nelle tenebre,

Senza che quel

“raggio di sole”

                        Abbia illuminato

                        il nostro cuore.

Pentone, ottobre 1987 – h. 17.00

SULLA SPIAGGIA

Il tuo corpo

splendido disteso sulla sabbia

                        Con gli occhi

                        lampeggianti

                        pieni di luce,

E i lunghi

capelli che scendono

sulle spalle,

                        con la morbida

                        pelle arrossata

                        sembri divampare!

Catanzaro, 20 luglio 1987 – h. 13.00

QUEL FIORE CANDIDO

Un vento impetuoso

dal mio balcone

strappava dai miei vasi

                        Quel fiore

                        candido, fresco

                        e genuino

Lo portava via

lontano, lontano

                        Facendo perdere

                        nell’universo

                        il suo profumo.

Pentone, 11 febbraio 1987

ALL’ALBA DI QUESTO GIORNO…

Sarà la felicità

a farvi camminare

sugli aspri sentieri

di questo mondo.

                        …la strada che felicemente

                        avete intrapreso

                        continuate ad attraversarla,

                        sorridendo sempre, come oggi,

                        anche se i sassi

                        vi sbareranno i passi.

…quando il sole

stasera tramonterà,

sarà la luna

a illuminare i vostri cuori…

Pentone, 15 ottobre 1987

L’autore immagina, nella sua mente, il viaggio di una giovane donna, che emigra in una terra lontana, e ne descrive i particolari. Il giovane che l’aveva amata, pur rimanendo nel paesello natio, ne sogna il ritorno, prima che giunga l’ora del tramonto.

IL TORMENTATO VIAGGIO

A te che partisti e non tornasti,

Quando tu partisti, io rimasi nel nostro paesello natio

            ti ricordi quella sera prima che tu ti allontanassi;

            eri molto triste, salutasti amici e parenti,

            con le lacrime agli occhi.

Quell’ultima notte che trascorresti

nella tua casetta e nel tuo lettino,

sotto la tua finestra, a suon di musica,

qualcuno fece giungere, dal suo cuore,

il dolce canto nel cuor tuo.

            Non dormisti quella notte!

            Sognasti grandi palazzi e strade lunghe e larghe,

            ed una giostra di luci, e colui che rimaneva nel piccolo paese,

            che ti amava e pensava.

            L’indomani, all’alba, il cielo era coperto da innumerevoli           nuvole,

            con qualche piccola pioggia, in segno di malinconia.

            Un’autovettura ti aspettava nella strada deserta,

            e ti portava via alla vicina stazione,

            accompagnata da pochi parenti.

Voltasti il tuo capo dorato, l’ultima volta dal Santuario,

per rivedere ancora il tuo piccolo paese addormentato

in mezzo al verde degli ulivi e dei castagni.

            Il treno, singhiozzando, ti aspettava nella vicina stazione,

            t’infilasti dentro e sparisti in quella lunga galleria buia,

            facendo perdere l’ombra del tuo sorriso.

Raggiungesti la terra lontana,

la grande città e le strade lunghe e larghe,

che avevi sognato, dimenticando colui che è rimasto

nel paesello, povero ma bello.

            Ora, con gli enormi sacrifici affrontati nella terra lontana,

            ti sei costruita una bella casetta,

            con il giardino intorno;

            non pensi più a nessuno, sei contenta, sei felice, non lo so!

Io sono rimasto dove mi lasciasti, nel paesello

dove nascemmo e passeggiammo insieme,

nei vicoletti dove, per la prima volta, con amor sincero,

ci demmo il primo bacio del primo amor!

            Il cuor mio si mise un pò in pace,

            dopo che tu ti allontanasti.

            Anch’io ho costruito una casetta, pietra su pietra,

            in mezzo al verde degli ulivi e dei castagni;

            di fronte ci sono le nostre colline,

            che, una volta l’anno, si riempiono di luci

            e formano una collana luminosa.

Il tempo trascorre ineluttabile e velocemente

– e non vorrei – prima che giungesse la fine

del nostro cammino,

non poter riabbracciare te,

che partisti e non tornasti.

Pentone 1983

UN FIORE PROFUMATO

Una mattina d’estate

in una aiuola di via

Giardino,

rivedo quel fiore,

                        fresco e genuino,

                        con gli occhi pieni di

                        luce, la pelle arrossata,

                        e l’alito profumato.

Emanando un’odore

frizzante che tutti

i passanti possono inalare.

Pentone, 11 agosto 1989

NEL SILENZIO

Nel silenzio

della notte,

il tuo ricordo

                        mi è caro,

                        e a te sola

                        voglio pensare.

Pentone, 9 luglio 1990

UNA VOCE

Sento una voce

venir da lontano,

                        sarà forse la bella

                        che mi chiama.

Pentone, 17 luglio 1990

UN RAGGIO DI SOLE

Mi sei apparsa

all’improvviso

come un raggio

di sole,

                        illuminando

                        questo povero cuore

                        rimasto nel buio.

Pentone, 24 gennaio 1995

LA FATA

Riappare dopo lungo

tempo la fata dei

miei sogni.

                        Ella appare con il

                        sorriso sulle labbra

                        e con il suo profumo

                        da inalare.

Il mio cuore

ansioso di rivedere

la fata, ha

vibrato fortemente.

                        Ed è rimasto

                        esterefatto dalla luce

                        che ella emanava.

E’ apparsa a Primavera

raggiante di sole

sul prato in fiore.



Pentone, aprile 1995.

NEL SOGNO

Ti ho rivisto

nel sogno,

                        ed eri la bella

                        fanciulla di quel

                        tempo che fu.

Nelle braccia di

mamma mia

ti rannicchiavi.

                        ed ella il tuo

                        capo dorato

                        accarezzava.

Amme venisti

incontro, e con le

tue morbide labbra

sfiorarti le mie.

                        Dal sogno mi

                        svegliai e nulla

                        di caro ritrovai.

Pentone, 10 luglio 1999

GLI ANNI

Gli anni più belli

sono ormai passati,

i nostri cuori

non si sono

più ritrovati;

                        Ci attende ormai

                        l’ultima dimora,

                        per unire questi

                        poveri cuori.

Pentone, 29 luglio 2001

GLI ANNI

Gli anni più belli

sono ormai passati,

i nostri cuori

non si sono

più ritrovati;

                        Ci attende ormai

                        l’ultima dimora,

                        per unire questi

                        poveri cuori.

Pentone, 29 luglio 2001

NEL SOGNO

Ti ho rivisto

nel sogno,

                        ed eri la bella

                        fanciulla di quel

                        tempo che fu.

Nelle braccia di

mamma mia

ti rannicchiavi.

                        ed ella il tuo

                        capo dorato

                        accarezzava.

Amme venisti

incontro, e con le

tue morbide labbra

sfiorarti le mie.

                        Dal sogno mi

                        svegliai e nulla

                        di caro ritrovai.

Pentone, 10 luglio 1999

error: Content is protected !!